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Schuhmann, Lanfranco.

Pittore italiano. Dopo una formazione scolastica a indirizzo tecnico, si avvicina all'arte soltanto in occasione del suo trasferimento a Milano, avvenuto nel 1987 per motivi di lavoro. Nel 1992 si iscrive alla Scuola Superiore Artefici dell'Accademia di Brera, con la quale partecipa all'esposizione collettiva Salon Primo 93; nel frattempo espone in varie collettive a Chiasso e a Menaggio. Nel 1994 tiene le sue prime personali, a Laveno (Varese) e in Svizzera, a St. Moritz. Entra in contatto con il gruppo Milan Art Center, con il quale espone in diverse collettive: a Cervo (Imperia), alla Fiera di Ferrara, alla Banca Mercantile di Milano. Affianca all'attività artistica il lavoro di illustratore (MIART 95, Arte Fiera Pordenone, una fiera in Germania e una in Olanda). Inizialmente percorre la strada del figurativo, esaurendola dopo diversi esperimenti che si rifanno al Cubismo e all'Espressionismo tedesco, per intraprendere poi lo studio dell'informale, che gli consente di elaborare uno stile materico di forte carica espressiva: la composizione, dapprima casuale, quasi accidentale (guarda con interesse a Tapies e a Burri), si fa in un secondo tempo più meditata, più rigorosa e geometrica (i riferimenti ora sono a Mondrian e a Rothko), ed emerge visibilmente l'influenza del Minimalismo americano. Contrario a una precisa etichettatura, preferisce sostenere che l'artista non è mai un elemento unico a sé ed estraneo a ciò che lo circonda: è semmai un anello di una catena culturale che non può prescindere da ciò che lo precede, deve anzi analizzarlo e studiarlo profondamente, interiorizzarlo e svilupparlo a proprio modo per far sì che la catena continui; compito dell'artista non è ormai più quello di raccontare qualcosa di già visto o sentito, non è creare la documentazione di un qualche avvenimento o di un qualche stato d'animo (per mezzo di opere figurative o astratte): compito dell'artista è quello di creare l'avvenimento o lo stato d'animo, con tutti i mezzi che ritiene necessario (quadro, installazione, scultura, video); tutto ciò può sicuramente provocare sconcerto, confusione, protesta “...ma è su questi elementi che l'arte si muove e progredisce” (n. Udine 1961).